Infrangere i tabù

"In qualche modo, credevo che ci dovesse essere una impossibilità fisica per le labbra e per la lingua di pronunciare quelle parole!" Nel mio caso mi riferisco a quando sentii qualcuno per la prima volta dire "Mio padre è alcolista", ma può essere qualsiasi altra situazione perchè problemi come litigi, negligenza di uno o di tutti e due i genitori, violenze fisiche e verbali, sono comuni e si ritrovano in altre situazioni di instabilità familiare (mi vengono alla mente separazione, divorzio, morte improvvisa di un genitore,...).
In un attimo ho capito che tutti attorno a me sapevano, le bugie, i teatrini per far sembrare tutto apposto non erano serviti a nulla. Con il silenzio volevano proteggermi, mentre quel silenzio mi stava opprimendo e distruggendo l'anima e la vita. Nel chiuso della mia stanza i ricordi fluivano nella mia mente e le lacrime mi erano compagne. Il silenzio aveva solo fatto crescere in me il senso di abbandono. Ma ecco il miracolo...La sincerità di quella persona e poi di molte altre hanno infranto quello che io ritenevo un tabù, un segreto di famiglia. Identificarmi con il problema che descriveva, specialmente per quanto riguardava la depressione, la negazione dei sentimenti, le difficoltà dei rapporti con altre persone,...e poi le stesse maschere che indossavo per stare tra la gente, con gli amici, il vestito giusto, le serate vissute in modo 'eccessivo', il cibo come tappa buchi, o il digiuno...
Ascoltare la VERITA' mi ha fatto sentire LIBERA. Credere in un Potere Superiore mi ha dato sostegno e nella preghiera ho trovato il conforto, ma ogni piccolo o grande SI quotidiano, più o meno consapevole, al mio Potere Superiore mi ha aperto il cuore e la mente alla sua azione e mi ha permesso di accogliere i suoi doni...che non sono scontati, comportano la mia collaborazione perché sono libera ogni mattino di ributtarmi nella depressione...conosco fin troppo bene la strada!!!

 

Un membro ACA

 

Io ricordo bene la sensazione di panico durante le prime sedute di psicoterapia: la mia famiglia mi aveva fatto crescere in una situazione di disagio e violenza gravi. Questo era quello che diceva il terapeuta. Ed io tremavo, avevo la sensazione che i miei familiari fossero lì presenti ad urlare: "Disgraziata, come osi infangarci tutti così? Sei sempre la solita, la figlia venuta male, ci siamo coltivati una serpe in seno". Ci ho messo tanto a liberarmi da questo giogo. E il bello è che, quando l'ho fatto, un pochino mia sorella mi è venuta dietro. Lei non è in grado di affrontare la cosa, tanto che quando le ho ricordato come ci trattava nostra madre, ha risposto che non ricorda e non vuole ricordare nulla, sta bene così. Non posso che rispettare le sue scelte e il suo preferire una vita che secondo me è sua solo in parte, ma mi è piaciuto constatare che lei ha non solo rispettato la scelta mia, ma mi ha pure ammirato per aver avuto il coraggio di farla. Il tabù dunque era costituito solo dalla paura che la violenza psicologica ci ha inflitto, ma la via d'uscita c'era e come!!!
 
Un membro ACA

Io sono sempre stata circondata dai tabù. A partire dagli atteggiamenti di mia madre che si è sempre fatta maltrattare ed ha permesso di farlo fare anche su di noi, senza opporre resistenza, perchè ha sempre voluto negare la sua malattia passandoci costantemente sopra e cercando con tutte le sue forze di riparare al danno, con scarsi risultati ovviamente.
Tutti hanno sempre giustificato l'aggressività di mio padre con "stress da lavoro"...e ciò mi è costato non poco, perchè ha giustificato anche la mia! Solo che io mi sono resa conto di essere un mostro...e mi hanno sempre detto: sei cattiva, fai schifo, non vali nulla, fai paura, hai un carattere di merda...e quant'altro...

E l'unica a porvi rimedio sono stata io, inizialmente non per me stessa, ma lo facevo sempre per tutti gli altri membri della famiglia, come se mi fossi presa io la causa del nostro malessere familiare... e i miei sintomi di rabbia perenne non fossero una conseguenza!

Oggi è ancora forte il tabù in casa nostra...tutti tendono a sminuire gli avvenimenti passati e contemporanei dicendo che "va tutto bene" fin quando lui non è nervoso... nessuno vuole vedere il PERCHE' della nostra sofferenza costante...ed io ho paura di provarci perchè più di una volta mi è stato detto di essere ESAGERATA, CATTIVA e TRADITRICE, solo perchè ne parlavo con mia zia (mi ha spinto lei a leggere il libro della norwood ed a riconoscere la mia malattia), solo perchè non "difendo" il nostro nucleo familiare come vorrebbe mia sorella perchè è sempre la nostra famiglia e non è giusto sputtanarla! Quindi secondo lei e tutti gli altri dovrei continuare a soffrire in silenzio, senza curare le ferite... Solo perchè vederle e toccarle farebbe male a loro! meglio coprirle senza disinfettarle, anche se si potrebbe dar luogo a infezioni piuttosto gravi...come la mia prima ed ultima storia! Quanto egoismo regna qui...

 

Un membro ACA